Fata Morgana
5.3.09 | Author: Etha
Ripensando ad una bella esperienza vissuta qualche anno fa, mi è tornata in mente questa affascinante leggenda su Fata Morgana, diffusa in tutta l'area dello Stretto di Messina.

Chi era:
Morgana è una delle donne protagoniste della mitologia celtica. Pur non essendo una fata, la cultura tardo-medievale di impronta profondamente cattolica le ha attribuito questo attributo, diventando così per i più la mitica Fata Morgana. Per la sua caratteristica di apparire sollevata dal suolo diede il nome all'effetto ottico fatamorgana. Si presuppone che fosse probabilmente un tipo di camminata molto dolce e leggera che, unitamente ad altri effetti ottici forse anche causati dal particolare abbigliamento delle sacerdotesse di Avalon (di cui Morgana è una delle ultime esponenti) a creare questo apparente distacco da terra durante la camminata di Morgana.

La leggenda:
Si narra che durante le invasioni barbariche in agosto, mentre il cielo e il mare erano senza un alito di vento, e una leggera nebbiolina velava l'orizzonte, un'orda di conquistatori dopo avere attraversato tutta la penisola giunse alle rive della città di Reggio e si trovò davanti allo stretto che divide la Calabria dalla Sicilia.
A pochi chilometri sull'altra sponda sorgeva un'isola - la Sicilia - con un gran monte fumante - l'Etna - ed il Re barbaro si domandava come fare a raggiungerla trovandosi sprovvisto di imbarcazioni, quindi impotente davanti al mare. All'improvviso apparve una donna molto bella, che offrì l'isola al conquistatore, e con un cenno la fece apparire a due passi da lui.

Guardando nell'acqua, egli vedeva nitidi i monti, le spiagge, le vie di campagna e le navi nel porto come se potesse toccarli con le mani. Esultando, il Re barbaro balzò giù da cavallo e si gettò in acqua, sicuro di poter raggiungere l'isola con un paio di bracciate, ma l'incanto si ruppe e il Re affogò miseramente. Tutto infatti era un miraggio, un gioco di luce della bella e sconosciuta donna, che altri non era se non la Fata Morgana. Il fenomeno si ripete ancora oggi nei giorni calmi e limpidi d'estate, nelle acque antistanti la costa calabrese.

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